Pudore! Un termine obsoleto, desueto, irriso! Oggi giorno nessuno più fa anche il più minimo riferimento al pudore, meno che mai considerarlo un valore. Il destino è la derisione e la disgrazia nella vita di relazione in cui si moltiplicano gli sguardi patetici per chi crede che sia un semplice moralismo bacchettone incentrato sulla negazione dell’intimità, cosa quanto mai falsa. Anzi è esattamente il contrario è proprio la consapevolezza del valore dell’intimità e della preziosità della persona, nella sua fisicità, nei suoi sentimenti, nei suoi dolori o aspirazioni che il pudore trova il suo più alto profilo.
Il pudore è quel sentimento che trasforma l’intera persona in una teca il cui contenuto è talmente prezioso che la sua esposizione, che non va negata a priori, deve essere semmai guidata da queste quattro semplici regole: perché, a chi, quando e dove.
Onorare queste quattro condizioni propone la persona nella sua più alta immagine, che non può non indurre al rispetto qualunque interlocutore richiamandolo ad un comportamento di pari delicatezza ed educazione.
Come detto, il pudore è il sentimento che guida la consapevolezza del valore e della necessità della custodia di tutti quegli aspetti della persona umana che la descrivono e la connotano. Tutti noi sappiamo quali sono, ma non tutti noi li consideriamo un valore. Anzi nel mondo moderno essi sono considerati segno di un disagio relazionale, di una sorta di misantropismo oscurantista. Nel mio modo di vedere non è solo l’esaltazione estetica della propria corporeità ad essere considerata spudoratezza. Anzi la bellezza merita di essere ammirata, da sempre le è stata dedicata una grande attenzione, lo vediamo nell’arte pittorica e scultorea, semmai soffermarsi sul perché e il come che ci deve indurre a riflettere. Due sono i fattori che oscurano questa contemplazione: il puro narcisismo e la strategia di seduzione, visto che diventano il detonatore di appetiti loschi e bassi che possono diventare devastanti per chi ostenta e chi si lascia attrarre, per chi utilizza e di chi si fa utilizzare.
Tuttavia, non è solo la sessualità vissuta senza limiti ad essere oggetto di attenzione di questo mio breve scritto. Anzi direi che proprio ciò che andrò scrivendo ad essere ancora più importante. Oso dire che il pudore ha un suo indubbio fascino, la sua attrazione perché è l’immagine della persona che manifesta una grande bellezza olistica del suo valore e lo sa difendere in modo così determinato ed equilibrato da attrarre e da indurre atteggiamenti di rispetto che oserei chiamare sacrali.
Ecco siamo arrivati al dunque, il pudore sacralizza la persona, non la nega al mondo, anzi la rende addirittura affascinante nel senso più bello del termine. Sembra un paradosso come sia possibile che ciò che si presenta velato e misterioso possa essere più appetibile di ciò che è ostentato e a disposizione degli occhi e della bramosia di tanti. Il termina appetibile non è un aggettivo screditante, anzi significa desiderabile nel modo più pulito e casto, perché incentrato sul rispetto dell’altro e sull’attesa, guidato dal cuore più che dagli istinti.
Saper velare e saper svelare, questo è il gioco meraviglioso della sana attrazione propedeutica ad un altrettanto sano rapporto d’amore.
Il pudore dei pensieri, di ciò che si cela nel cuore, nei sentimenti più privati, nelle storie belle e brutte che sono custodite nei nostri ricordi. Non è di tutti e non è per tutti l’accesso a questa parte più recondita di noi. C’è in noi una porta che si serra, o si socchiude, o si schiude o si spalanca secondo un buon discernimento. Questa capacità è in funzione al valore che noi diamo alla nostra persona e di rispettare l’altro/a. Infatti quando ci troviamo di fronte a chi sa pudicamente custodire questa parte intima della propria vita e poi in un certo momento, riconoscendo le nostre buone intenzioni, ci fa dono della sua confidenza condividendo parti di sé, importanti e delicate, è bellissimo!
Questo discorso è molto chiaro alle adolescenti che sanno quanto sia importante la consegna ad una amica di una confidenza speciale e quale sia il dolore quando questa confidenza viene tradita! Il mondo crolla così come la fiducia nell’amicizia minando ogni altro rapporto futuro. Quando ciò accade la porta del cuore si blinda e non si apre più per nessuno aprendo invece stagioni di solitudine.
Consegnare a qualcuno la propria intimità è quanto mai delicato e rischioso e va valutato attentamente, poiché spesso equivale ad affidare la propria vita, o quanto meno il senso della propria esistenza. È necessario però uscire dalla trappola insidiosa che ci fa convinti che, se non ci si lascia dissacrare, nessuno ci vorrà, nessuno ci amerà. Nulla di più falso, semmai è vero il contrario, soprattutto oggi. Tempo in cui il maschile stanno vivendo una drammatica divaricazione. In Concludendo, posso affermare con forza che ognuno di noi è una perla preziosa e una “opera d’arte” unica che merita il massimo del rispetto, della valorizzazione in modo tale che ogni relazione da noi intessuta sia la più di alta ed irripetibile a livello affettivo, morale e spirituale.