LA SOLITUDINE DELLA TERRA SANTA

da | Ago 29, 2025 | BLOG

LA SOLITUDINE DELLA TERRA SANTA

da | Ago 29, 2025 | BLOG

A fronte delle posizioni sempre più forti e decise dei Patriarcati di Terra Santa e l’orrenda e ingiustificata azione militare delle forze armate israeliane credo sia venuto il momento in cui il mondo cattolico e cristiano faccia un passo avanti e faccia sentire la sua voce quale segno di solidarietà e concreta comunione.

La Terra Santa non è Israele. E’ la terra in cui attingono le nostre origini e nessuno e per nessuna ragione al mondo può blindarla e sottrarla alla nostra storia. L’attuale giudeizzazione della Terra Santa azzera duemila anni di storia, annichilendo tutto il cristianesimo relegandolo a mero fatto turistico legato a permessi e concessioni. Israele e la Terra Santa non coincidono. Israele può anche non riconoscere la Palestina, la può anche annettere, con la violenza che vediamo, in barba alle leggi internazionali e con la connivenza di un inspiegabile sionismo di nazioni che non hanno nulla a che fare con l’ebraismo e che  lo sostengono solo per motivi economici e di convenienza. Ma non è la Terra Santa!

Su questo punto i cristiani di tutto il mondo, in particolare quello Cattolico devono fare sentire la loro voce, innanzitutto con il distinguo fondamentale di cui sopra. Non si può più parlare di Terra Santa solo quale riferimento ad essere meta di pellegrinaggi (il cui valore spirituale è ovviamente immutato), oggi la Terra Santa è una Terra martire!

Nel Vangelo della Passione quando viene narrato l’episodio della cattura di Gesù, Pietro, di fronte al palese arbitrio del Sinedrio quale reazione umana, estrasse la spada e ferì Malco il servo del Gran Sacerdote. Gesù nel rimproverarlo gli disse di rinfoderare la spada, ma non gli impose di tacere e quello che Pietro fece, dopo il tempo della paura, e che lo portò al martirio.

E’ venuto il momento di uscire dalla zona confort dei traccheggiamenti politici e ideologici che ci mettono al sicuro dal rischio di pagare di persona per la chiarezza delle proprie opinioni. Oggi il prendere posizione in difesa della Terra Santa mette a grave rischio di persecuzione da parte del potere ipersionista di cui sono permeate alcune nazioni occidentali in cui difendere la Terra Santa (gran parte della Palestina lo è) equivale agli occhi dei seminatori di odio e di menzogna ad essere dalla parte del terrorismo.

E’ una trappola in cui non si può e non si deve cadere! La buona coscienza di chi vive la propria fede con coraggio è sufficiente ad affrontare la testimonianza e le sue conseguenze. In questi giorni l’Arcivescovo di Bari, Mons. Giuseppe Satriano ha manifestato apertamente la sua condanna a quanto sta avvenendo in quella Terra martoriata e tanto cara, manifestando la fraterna vicinanza ai due coraggiosi Patriarcati. Sarebbe bello che altri Ordinari si esprimessero in tal senso affinché i Cristiani di Palestina e tutti gli innocenti non si sentano soli.

Nel nostro piccolo, come Apostolato Accademico Salvatoriano (Area Giustizia-Lavoro-Pace), esprimiamo la piena solidarietà e vicinanza al Popolo di Dio che è stato affidato alle Loro Beatitudini Pierbattista Pizzaballa e Teofilo III. Una vicinanza che in questo frangente non può essere disgiunta dalla totale condanna dell’orrenda e ingiustificata azione militare di Israele per la quale dovrà rendere conto a Dio e alla storia. Allo stesso tempo ci dissociamo da ogni azione politica del Governo italiano che possa in qualche modo apparire complice di questo genocidio attraverso: il sostegno militare ed economico, il silenzio, l’omertà e le azioni di facciata (soul washing).  Abbiamo deciso di intitolare il piccolo Oratorio che nel nostro giardino del Mnte Tabor (Roma) a Santa Maria di Palestina con una vetrata realizzata dall’artista Giuseppe Rogolino.

Comunque, ovviamente, aderiamo incondizionatamente agli inviti alla preghiera del Santo Padre, in quanto siamo convinti che essa continua essere il più potente strumento ascetico che può ottenere l’azione efficace dell’intervento mistico di Dio.